Un gruppo di ricerca dell’Università Bloomington nell’Indiana, guidato da Feng Guo, ha realizzato una sorprendente innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale: un mini-computer ibrido noto come Brainoware. Questo straordinario dispositivo combina cellule neuronali organoidi con un chip elettronico, aprendo nuove prospettive nel mondo della bioinformatica.
L’efficienza energetica è diventata cruciale nell’evoluzione delle Intelligenze Artificiali basate su apprendimento automatico. I ricercatori hanno sperimentato la fusione di un chip elettronico con un organoide cerebrale in miniatura, ottenuto da neuroni umani, dando vita a Brainoware. Questo mini-computer dimostra un notevole equilibrio tra potenza di calcolo e consumi energetici, aprendo la strada a futuri sviluppi nell’ambito dell’informatica neuromorfica.
Pubblicati sulla rivista Nature Electronics, i risultati preliminari hanno rivelato che Brainoware è in grado di eseguire complessi calcoli per il riconoscimento vocale e risolvere problemi informatici. Gli esperimenti hanno coinvolto test di riconoscimento vocale su suoni giapponesi, dimostrando la versatilità di questo innovativo dispositivo.
Lena Smirnova dell’Università Johns Hopkins ha commentato l’importanza di questa ricerca nel fornire intuizioni fondamentali sui meccanismi di apprendimento, lo sviluppo neurale e le implicazioni cognitive delle malattie neurodegenerative. Nonostante la strada per i sistemi generali di bioinformatica possa essere lunga, Brainoware apre la strada a nuove prospettive e scoperte.